Premetto che di pallone ne capisco meno di niente, ma mi sorprendo sempre quando vedo che da una partita si scatena tutto il putiferio a cui assisto ancor di più quando l'avversario è una squadra sabauda...ciò nonostante, ricordo una me stessa quindicenne che nell'anno dello scudetto, a vittoria matematicamente certa, (quella mattina nessuno studente andò a lezione) si fece rapire dall'euforia generale che invase l'aria e cantava gli inni a Maradona e al Napoli attraversando in corteo tutta la città. Poi quella quindicenne crescendo ha capito la fortuna che le era toccata in sorte nell'essere napoletana e quell'entusiasmo e quel senso di appartenenza e l'orgoglio di Partenope, lo ha trasferito in ogni visita ai musei, in ogni passeggiata sui basoli di questa cittá, in ogni conversazione con chi cercava di denigrare la mia terra e parimenti mi sono sforzata di essere sempre meglio, perché noi napoletani sappiamo in fondo al cuore che dobbiamo provare sempre qualcosa in più, perché qualsiasi ammiraglio o miserabile di altra provenienza si sente in diritto di dire la sua, sempre cattiva... perché c'è sempre il pregiudizio che aleggia e le cui ragioni storiche e politiche e sociali, a chi si è preso la briga di leggere un pochino, oramai sono ben note. Ma non possiamo nè dobbiamo cadere nell'errore di mischiare tutto in un magma indistinto di emozioni e sensazioni, sarebbe un grave errore. Una partita, uno scudetto vinto o perso non determinano la rinascita e la rivincita di una città....è assurdo solo pensarlo!!! Faremmo solo un favore a chi ci denigra e forniremmo uno splendido 'assist' ( si dice così, giusto?) a chi ci sottovaluta. La rinascita passa solo attraverso la conoscenza, corretta e puntuale. Non bisogna commettere mai l'errore di mescolare tutto, bandiere, vessilli, sentimenti, scopi personali e di fazione. Napoli è un'entità strana e spesso non inquadrabile in visioni precise. Forse è questa stranezza che chi è 'straniero' avverte forte e che fa si che o la si odi o ce ne si innamori perdutamente. Nel teatro dei burattini, Pulcinella combatte puntualmente contro il diavolo e puntualmente lo "sfrantuma di mazzate" e probabilmente continuerá a farlo fino alla fine dei tempi...in una battaglia che è la metafora di qualcosa di più grande.Perciò a noi Napoletani veri il compito di continuare la battaglia e "sfrantumare di mazzate" i demoni che si parano sulla nostra strada . A Noi Napoletani la Fatica e l'Onore di essere NAPOLETANI!
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